![]() Ci sono luoghi senza importanza che non appaiono neppure nelle carte geografiche. Villaggi, contrade, frazioni o piccole località di mare abitate solo in estate. Dove ci capiti solo perché ti sei perso o hai finito la benzina. Entità trascurabili, soprattutto per le amministrazioni da cui dipendono: niente residenti, niente voti. Facile. Eppure per molti di noi rappresentano i luoghi dell'anima. Un buen retiro – a volte solo mentale - dove andare a far riposare i pensieri. In molti casi rimandano a certe estati dell’infanzia, a quella che è stata l’età della felicità. A volte invece li trovi per caso, guidando senza meta in cerca di certi perché. Il mio paradiso personale è a 25 km da Bari, a pochi passi dal blu dipinto di blu, un attimo prima di Polignano a mare. Si chiama Cozze, il mare mio. Cozze mare d’inverno è uno dei luoghi più silenziosi del mondo. Una cinquantina d’abitanti in tutto, poi solo gatti solitari e fruscio di onde mosse dal maestrale. Pochi pescatori, silenziosi anche quelli. Muti anzi, come il pesce che aspettano. La spiaggia è lunga e rocciosa, ognuno ha il suo angolo. C’è come un codice non scritto. Chi viene qui ama star solo, nessuno s’azzarda a disturbare anche se ti conosce da tempo. Siamo sempre gli stessi da anni, pensionati con le sdraio, poeti in cerca di ispirazione, amanti clandestini, sognatori come me. Eppure non ci siamo mai parlati. Basta un gesto del capo, un lampeggiare di fari. Ci si capisce così. Talvolta un pescatore ti allunga un polipetto appena arricciato, un riccio aperto, una tellina da succhiare. Tu ricambi con un sorriso. Allunghi un tarallino, un bicchier d’acqua, senza parlare. Nient’altro. D’estate cambia tutto, il mare si punteggia di barche, i bar sulla spiaggia si affollano, si accendono i juke box. E noi che ci passiamo l’estate da più di quarant’anni – sempre meno in verità, ma sempre più romantici - siamo quasi a disagio in mezzo alla gente. Si passa da cinquanta a cinquemila, e ci vuole tutta la pazienza. Organizziamo una resistenza tutta nostra, tenendoci stretti, baciandoci ogni volta che ci incontriamo per strada o sulla spiaggia. Restiamo attaccati al nostro scoglio e alle abitudini come le cozze nere, e da qui non ce ne vogliamo andare. Che i venticinque anni dell’usucapione sono passati da un pezzo e questo posto ormai ci appartiene per legge. Facciamo riunioni, ripercorriamo piccole storie di un tempo che fu per tenerci legati, ci incontriamo a cadenze regolari a mangiare focaccia e gamberetti crudi, per festeggiare il ritorno di qualcuno di noi. O salutare un altro che è partito per sempre ma in questo mare vuole restare, come cenere che un giorno diventerà conchiglia. Perché da certi luoghi non te ne vai mai, e i bambini che erano continuano ad abitare qui per sempre. E allora li vedi passare trent’anni dopo, con le moto grosse o con i suv, da soli o con la famiglia, con la barba o senza capelli, in cerca di quelli che hanno preferito restare. Attaccati col viso dietro cancelli che non gli appartengono più, o ad aspettare le Madonne che arrivano dal mare. Che poi vista senza sogni, questa Cozze non è questo granché. Il mare sì, ma le architetture sono un guazzabuglio senza senso, il litorale non è curato, il parcheggio è selvaggio, quando c’è. Prendi il nome che fa schifo per esempio, anzi è cozzalo proprio e fa arricciare il naso a quei viveur che se ne vanno a mare da Capitolo in giù. E allora meglio sarebbe cambiarlo dico io, o nobilitarlo addirittura. Chenesò Mitile, o Mitilos meglio ancora, che farebbe tanto Grecia. Tanto sempre Cozze vuol dire. Così ci metterebbero sulla cartina e forse pure sui cataloghi delle le agenzie. E chissà magari quelli famosi verrebbero a sposarsi qui, o a girarci un film. Indiani, principi, o forse George Clooney. Porterebbero i soldi, il sindaco aggiusterebbe le strade… Ma noi, noi che veniamo a Cozze da sempre, e che solo qui riusciamo a volare, noi non ci ritorneremmo più. E ce ne andremmo in Grecia per davvero.
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4 Comments
ornella
12/4/2014 12:40:33 am
Cosiloviviamtutti.....
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Rosanna
12/6/2014 07:15:53 am
emozioni tra le righe...è proprio cosi che la vivo anche io!
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12/7/2014 11:51:08 pm
Complimenti! Questo testo ha la leggerezza di una poesia e la nostalgica musicalità di un blues.
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Jonny Barletta
2/18/2017 08:45:44 am
Ho vissuto a Cozze estati stupende,momenti che resteranno per sempre incastonati nella mente e nel cuore.
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